[di mercoledì] Benvenuto/a sull'episodio pilota
Chi sono e perché questa newsletter
Avete presente quando sei piccolo e gli adulti, un po’ per curiosità e un po’ per gioco, si avvicinano e ti chiedono “e tu, cosa vuoi fare da grande?”. Ecco, la mia risposta era sempre e solo una: “la giornalista”. E no, mio padre e mia madre non erano giornalisti, i miei zii neppure e neanche qualche lontano cugino. Quindi da dove veniva questa risposta, proferita dalla bocca di una bambina di sei anni? Probabilmente, nel fatto che mi è sempre piaciuto scrivere. Mia madre leggeva i miei temi, alzava gli occhi al cielo e diceva che “avevo un dono” (ma si sa, le mamme sono di parte, non c’è da fidarsi). La verità è che ho sempre adorato l’ora di italiano, così come tutte le materie umanistiche, dalle elementari fino al liceo. A onor del vero, ero attratta anche dalla matematica e dall’informatica, cosa che mi ha gettato piuttosto in confusione quando si è trattato di scegliere il corso di laurea. Alla fine, la mia mia passione per la scrittura ha prevalso e mi ha portata a iscrivermi a (rullo di tamburi) scienze della comunicazione. Mia mamma ha ricominciato ad alzare gli occhi al cielo, ma questa volta perché temeva di vedermi disoccupata – o peggio – con un lavoro che non mi gratificasse. C’è da dire che mi sono immatricolata nel 2008, in piena crisi, e mia mamma aveva le sue buone ragioni per stare in pensiero.
Scrittura o non scrittura, ho da sempre seguito il cuore. Non avevo ancora chiaro, allora, cosa “avrei fatto da grande”, ma ero in qualche modo consapevole – a livello ancora subconscio? Non so dire – di quello che mi piacesse. Non ero spaventata dall’idea di passare ore dietro a un pc e che mi affascinava tantissimo tutto ciò che combinava internet e i numeri (ricordate i voti alti in matematica?) con la scrittura e la comunicazione.
Avere consapevolezza di quello che mi piacesse fare non significa che il mio percorso sia stato una linea retta, tutt’altro. Ho iniziato con “lavori ombrello” in piccole aziende locali, il famoso “responsabile comunicazione” che poi fa di tutto, dalle brochure al sito, dal blog alle mail, dalle chiamate ai clienti al confezionamento delle box di Natale. Sono stati anni difficili e precari, ma mi sono stati molto utili per mettere le mani in pasta, ovvero capire a che stato di sviluppo digitale erano (o, purtroppo, non erano) le PMI italiane e imparare a ricoprire ruoli diversi tra loro. La parola chiave di questi anni è stata senza dubbio flessibilità.
Poi, nel 2015, improvvisamente la strada si è fatta più dritta, con un lavoro da eCommerce Specialist per una grande azienda di moda, utilissimo a darmi la struttura lavorativa che mi mancava, e a costruire una visione commerciale. Questi sono gli anni in cui imparo cosa vuol dire lavoro in team e formazione continua, assimilando per osmosi processi, procedure e strumenti e facendoli miei.
Dopo qualche anno, una nuova offerta, che per la prima volta mi porta a gestire un progetto eCommerce tutto mio: mi contatta un’azienda medio-grande del territorio, che aveva iniziato da poco a vendere su Amazon e aveva visto che potenzialità potesse portargli. Ora cercava qualcuno che potesse strutturare questo business in cui era inciampata quasi per caso. Così sono iniziati i miei quattro anni a stretto contatto con uno dei marketplace più potenti del mondo: anni belli e tosti, con tanto di nuovo da imparare e un’autonomia piena su un progetto che sentivo di aver fatto nascere e crescere.
E poi? Poi come sempre seguo il cuore. Capisco che il mio lavoro con i marketplace si è concluso (cit. questo personaggio qui) e sento il bisogno di tornare alle origini: di nuovo la gestione di un sito eCommerce proprietario, ma questa volta nel B2B. Un progetto portato avanti da un’azienda lungimirante che crede fortemente nell’innovazione. Inutile dire che l’idea mi ha affascinata fin da subito, e mi ci sono tuffata a bomba – da poco più di un anno.
Però. Come in tutte le storie che si rispettino, c’è un però. La crescita della posizione lavorativa è stata inversamente proporzionale allo spazio che occupa la scrittura nella mia vita. Improvvisamente, è diventata qualcosa che delegavo ad altri: lo specialista SEO, il content strategist, l’email marketer, il social media manager. Scrivere si è ridotto ad un flusso approvativo su Monday o Trello, ad una nota sul Google Docs condiviso, ad un’approvazione di bozze pensate da altri.
E qui finalmente veniamo al punto: perché questa newsletter. Come spesso accade nella vita, non c’è un solo perché; io ne ho trovati almeno cinque. E rileggendo quello che ho scritto fino ad ora, direi che sono tutti figli del percorso che ho appena descritto.
Questa newsletter perché ho voglia di ricominciare a scrivere.
Perché dopo tanti anni in azienda, per la prima volta sto facendo qualcosa che sia soltanto mio.
Perché è un modo per uscire dalla mia comfort zone.
Perché leggo tante newsletter ogni settimana (sotto trovi una lista delle mie preferite) e ho voglia di commentare e condividere tutti gli spunti interessanti che raccolgo.
Perché dopo più di dieci anni di lavoro nell’eCommerce sento che posso dare un contributo su questo settore. La speranza, ovviamente, è che anche voi possiate trovarli utili.
Cosa devi aspettarti
Come dice il titolo, il focus sarà sull’eCommerce, da cui mi occupo ormai da tanto tempo. Questo però è un cappello ampio, che copre la vendita, ma anche tanti altri temi collegati, come la logistica, la fatturazione, la produzione, il marketing, la comunicazione, l’email marketing, il content, i social, e così via…
La promessa che mi sono fatta – e che ti faccio – quando ho lanciato questo progetto, è quella di tenere come unico grande faro la vendita e la sostenibilità del progetto a tutto tondo. Avere sempre un occhio al P&L e al budget è fondamentale per dare vita ad un processo che sia profittevole nel lungo termine.
Spoiler: non garantisco, di tanto in tanto, di spaziare anche su temi più personali. Lo scopriremo man mano che questa newsletter evolverà.
Riceverai le mie comunicazioni un mercoledì sì e uno no: questo è il mio impegno, che spero di riuscire a rispettare. La costanza non mi è mai mancata, ma questa è la prima volta che mi impegno in un progetto editoriale, e in generale in qualcosa che sia mio al 100%. Stiamo alla finestra e vediamo come va.
Grazie per essere arrivato fin qui.
Dalla prossima newsletter cominciamo a parlare di eCommerce, promesso.
Cose belle trovate in giro
Visto che è l’episodio pilota, ne approfitto per citare alcuni dei miei guru personali, che leggo da tempo e che mi hanno dato la spinta per far partire questo progetto - anche se loro ancora non lo sanno.
Gianluca Diegoli, La lettera di [mini]marketing. L’uscita settimanale che attendo con ansia. Da vero esperto del settore, Gianluca ha sempre uno sguardo tutto su marketing e comunicazione. Consigliata per sviluppare il pensiero laterale.
Chiara Battaglioni, Professional Organizer. Ogni settimana spunti utili per organizzare il proprio lavoro e guadagnarne in tempo e serenità. Io l’ho scoperta attraverso il suo podcast, Work Better.
Jacopo Perfetti, Corrente. Jacopo lavora con i robot e ogni 7 giorni parla di creatività, tecnologia e società. Nelle sue mail ci sono sempre riflessioni interessanti sulla nostra epoca. A lui devo la scoperta di DALL·E 2, grazie al quale è stato realizzato il banner di questa newsletter.
Per oggi basta, non te li svelo tutti subito! Altrimenti dal prossimo episodio di che parliamo?
Noi ci risentiamo mercoledì 16 novembre!