Ciao, come stai? Io bene, dopo un gennaio da 180 giorni, finalmente è arrivato febbraio.
La newsletter di oggi ha avuto origine una sera d’inverno, sul divano, quando per staccare il cervello ho cercato “eCommerce” su TikTok (sì, ho un account ma non posto niente, ho paura di fare l’effetto dei boomer quando stanno su Facebook).
Ebbene, quello che ho avuto in risposta dal social network è stato questo: n video di come si fanno i soldi facili vendendo online. Markgrekk ci insegna come fatturare 200€ al giorno da domani con Shopify, vittoriodonofrio come fare 700€ al giorno online, Luca Valori, uno dei più popolari nel settore, ci spiega come trasformare 60$ in 175.000$ in soli 70 giorni. Questi sono solo i primi 3 risultati, ma l’elenco potrebbe continuare.
Scorrendo il feed si trovano innumerevoli video di maschi (c’è anche qualche donna, ma è l’eccezione), bianchi, giovani (penso che l’età media non superi i 25 anni) che dal loro divano ti spiegano quanto sia facile fare soldi con l’eCommerce. I loro volti si alternano a immagini di auto di lusso, party su yacht con belle ragazze, riprese a bordo piscina, aperitivi al tramonto con lo skyline di Dubai sullo sfondo. Il tutto condito da screenshot presi dai loro store Shopify, con cifre in dollari e frecce che evidenziano i numeri che i ragazzi stessi stanno pronunciando.
E come si farebbe a fare soldi in modo così facile? Semplicissimo, con il dropshipping! Ecco qui la ricetta in cinque punti per diventare milionari in pochi mesi:
Cerca prodotti in trend su Tik Tok
Cerca un agent che produca questo prodotto (di solito su Aliexpress o altri siti di produttori cinesi)
Crea lo store con Shopify
Carica il primo prodotto su Amazon
Crea contenuti ogni giorno (“compresa la domenica”, cit.)
Et voilà, il gioco è fatto, gli utenti inizieranno a comprare il prodotto che tu compri a X e vendi a Y, facendoti fare soldi a palate. Non sai dove iniziare? Contatta il guru di turno per maggiori informazioni! (Iscriviti al canale, scarica la guida, prenota la consulenza, ecc.).
Sempre dal divano, ancora scioccata dalla recente scoperta, mi sono imbattuta in un articolo di Link sullo stesso tema, che mi ha aperto gli occhi su come questo fenomeno di “guru dal giusto mindset” non si limiti solo all’eCommerce, ma si estenda anche ad altri ambiti, primo fra tutti il marketing.
L’articolo cita ad esempio Luca de Stefani, in arte Big Luca International, “leader mondiale nella monetizzazione online”, o lo stesso Luca Valori che il feed di TikTok mi aveva già mostrato. A tema marketing, scrollando ancora mi è comparso il video di Riccardo Ruggeri che mi spiega quanto sia facile fare i soldi con il social media marketing: ho un cliente che mi paga ogni mese 1200€ per gestirgli la pubblicità sulle sue pagine Facebook e Instagram; ho trovato un professionista che fa questo lavoro per 400€, e gli ho delegato completamente l’attività. Insomma, 800€ al mese di guadagni senza fare assolutamente nulla (ammetto di essermi chiesta se il suo cliente lo segua su TikTok, perché ho paura che a breve andrà a cercarsi direttamente il professionista a 400€).
Insomma, a guardare questi video:
Il sogno di vivere a Dubai guidando una Tesla con guadagni esorbitanti senza le catene del posto fisso non è mai stato così vicino.
La cosa importante è avere il giusto mindset, credere in se stessi, essere un passo avanti agli altri (più furbi?), continuare anche se all’inizio si è poveri in canna (tutti gli intervistati sono partiti da zero).
Si parla di mindset vincente in contrapposizione a quello del povero, di life style, di business, di affiliate market, di mastermind. Il campo semantico è ristretto a un’area che comprende una contrapposizione di base tra la libertà che si sceglie nella vita dell’imprenditore, padrone di sé, e quella del dipendente, schiavo della routine e dell’insoddisfazione.
E quindi, qual è il punto della newsletter di oggi? Non so dirtelo, sono ancora sotto shock; quindi provo semplicemente a buttare giù i due principali rischi che vedo in un approccio del genere.
1. Far credere che occuparsi di eCommerce/marketing sia facile.
Ti basta individuare il prodotto di tendenza, costruire in poche ore uno store con Shopify, fare pubblicità sui social e taaaac, il gioco è fatto. Mi ha ricordato l’approccio innocente dei social network degli inizi, quando ad un brand bastava avere una pagina su Facebook per avere follower e visibilità (credo che sia durata qualche mese prima che Meta abbia capito come monetizzare il tutto e la visibilità organica sia andata a zero).
La verità è che un approccio del genere non considera la fatica che sta dietro ad ogni progetto, la necessità di avere un business plan e di considerare costi e ricavi. Ok, incassi 1.200€ al giorno, ma quanto ti costano le campagne, le spedizioni, le persone che forse lavorano con te? Paghi le tasse a fine anno? (forse questo è il motivo per cui vivono tutti a Dubai…). Poi ammetto di non avere scaricato nessuna guida di questi guru, dove forse viene spiegato tutto nel dettaglio. Se ci si limita ai soli video, sembra che si vendano soldi facili.
Guarda caso, la maggior parte lavora nell’eCommerce o nel Marketing, ambiti che da sempre vengono percepiti come “facili”. Ricordo una frase infelice di qualche anno fa, quando un amministratore delegato, di fronte ai buoni risultati raggiunti su Amazon, mi disse che “è facile vendere online”.
Ancora più in generale, il rischio è di far passare un’idea sbagliata a tutti i giovani che stanno su TikTok: quella che si possa fare una vita lussuosa senza fare nessuna fatica, è sufficiente avere l’idea giusta ed essere più svegli/furbi/avanti degli altri. Ci si dimentica, insomma, che nella maggior parte dei casi dietro ad ogni successo ci sono anni di impegno “matto e disperatissimo”, che non si vedono da fuori.
Per fortuna, se alcuni indubbiamente prenderanno questi contenuti per buoni (se no, dico io, non li farebbero), molti altri hanno un approccio più disilluso, basta guardare i commenti sotto uno dei video di Luca Valori.
2. “Se non ce la fai, sei un fallito”
Questo approccio pragmatico alla concretizzazione dei propri obiettivi lavorativi – e personali, ma sempre trattati con la stessa filosofia del lavoro – ha radici nella religione protestante, in quell’assetto etico e sociale del capitalismo descritto da Max Weber.
Ognuno, insomma, è artefice del proprio destino - e quindi del proprio successo/insuccesso.
In questa totale responsabilizzazione dell’individuo, di chi è la colpa se non riesci a farcela? Ovviamente tua, che non ti sei impegnato abbastanza per scrollarti di dosso la tristezza del lavoro da dipendente, povero e insoddisfatto.
E allora forse l’unica soluzione è iscriversi a un altro canale, comprare un altro corso, pagare un’altra consulenza perché “se io ho fatto $175.000 in 60 giorni, senza dubbio puoi farcela anche tu”. È lecito che a questo punto venga il dubbio di quale sia il vero prodotto venduto online dai guru: prodotti in dropshipping, o ore di formazione su come fare i soldi facili?
La grande chiesa del mindset si ritrova in un ecumenismo laico che richiama i suoi credenti nel campo della possibilità: nessuno sa se questi consigli funzioneranno, ma nel dubbio proviamo. Come una preghiera, con la piccola differenza che pregare è gratis, i corsi online, i seminari, le masterclass e gli audiolibri no.
E niente, la newsletter di oggi si chiude così, noi ci si legge tra due mercoledì:
Cose belle viste in giro
C’è un nuovo marketplace (di moda) in città, e assomiglia a Tik Tok.
Il ciclo di vita dei social media, ovvero l’enshittification di Tik Tok.
Le “vendite online” registrano il 60% del fatturato della rete del valore, ma più di un occupato su due rientra nei servizi di supporto (customer care, logistica): l’analisi di Gianluca Diegoli su Tendenze online.
L’importanza di dare il giusto prezzo ai prodotti, dalla newsletter di Giovanni Cappellotto.