Eccomi. Torno davanti a questo schermo dopo un’assenza di 16 mesi.
Cosa ho fatto in tutto questo tempo? Principalmente due cose…
Crescere un piccolo cucciolo di uomo, che, come qualunque genitore sa, è una cosa bellissima e faticosa. Siamo usciti dal tunnel? No [spoiler: non se ne esce mai]. C’è più luce? Un pochino (soprattutto un po’ più di sonno);
Ragionare su che indirizzo dare a questa newsletter. Il cappello “eCommerce e basta” cominciava a starmi stretto. Sentivo di tagliare fuori troppi temi che mi stanno a cuore, come project management, marketing, formazione e, ultimo arrivato in ordine di tempo, genitorialità…
… ed ecco quindi il rebranding, come dicono quelli bravi. Da “l’eCommerce di mercoledì”, a “di mercoledì”: se c’è una cosa su cui sono ancora certa, quello è il giorno di invio! E la cadenza, una volta ogni due settimane.
Il primo passo per tornare con costanza nella tua inbox è quello di partire con leggerezza. Oggi, quindi, voglio lasciarti con una semplice riflessione, che dà poi anche il titolo alla newsletter di oggi.
Il mondo non si ferma
Nell’ultimo anno mi sono fermata. Non del tutto, ma quanto basta per rendermi conto di una cosa: fermarsi, anche solo per un periodo limitato, è difficile. Perché il mondo – il lavoro, le aspettative, il sistema – non si ferma mai. E quando scendi dalla ruota, ritornare in corsa richiede uno sforzo doppio.
Questa non è una riflessione che vale solo per chi affronta la maternità. Penso che molti possano ritrovarsi in questa sensazione: un infortunio, una malattia, un cambiamento importante nella vita personale. Qualsiasi interruzione nel ritmo lavorativo può portarti a sentirti come se guardassi il mondo attraverso un vetro.
Crescere un figlio è, senza dubbio, una delle esperienze più trasformative. Ti costringe a sviluppare qualità che troviamo descritte in tutti i manuali di comunicazione aziendale: pazienza, assertività, capacità di ascolto, leadership. Eppure, nel mondo del lavoro, un figlio viene spesso percepito come un limite, piuttosto che come una risorsa.
“Non riesco a consegnare il report entro stasera…”
“Scusa, ma oggi devo uscire prima per andare a prenderlo all’asilo…”
“Non posso partecipare alla riunione, il mio bimbo è di nuovo malato…”
Quante volte mi sono trovata a sentirmi in colpa, prima di tutto con me stessa, perché non riuscivo più a fare tutto come prima?
È un circolo vizioso: ti sforzi di conciliare tutto, e quando non ci riesci ti senti inadeguata. Ma la verità è che questa esperienza – diventare genitore – mi ha resa una persona più completa, e quindi anche una professionista migliore.
Mi piacerebbe cambiare questa narrazione. Non vedere più un figlio come un ostacolo alla carriera, ma come una fonte di crescita personale e professionale. Vorrei che questa newsletter diventasse uno spazio in cui condividere anche pillole di genitorialità, perché credo che ogni esperienza personale possa arricchire il modo in cui affrontiamo il lavoro.
Qualche esempio concreto?
La pazienza che ho sviluppato in questi mesi me la sono portata dietro ogni giorno nello zaino del lavoro.
La capacità di modulare la comunicazione in base all’ascoltatore - al suo stato emotivo, cognitivo, culturale - è un’altra cosa di cui ho fatto grande esercizio negli ultimi mesi.
Un quasi duenne ti aiuta tantissimo con il pensiero trasversale: un giorno gli ho detto “soffia sul cibo che scotta”, e poco dopo ha iniziato a soffiare sul termosifone perché era caldo. Collegamenti buffi, che noi adulti non facciamo più con così tanta innocenza.
E gli esempi potrebbero continuare…
E oggi, da dove ripartiamo?
Oggi ripartiamo da una riflessione.
Il mondo non si ferma, è vero. Ma non è detto che tu debba corrergli dietro a tutti i costi. A volte fermarsi è necessario, e può essere un atto di cura verso te stesso e verso le persone che ti circondano. La chiave è trovare il tuo ritmo, quello che ti permette di essere presente sia nel lavoro che nella vita.
La mia promessa è di portarti contenuti che parlino (anche) di questo equilibrio, che offrano spunti per affrontare le sfide del lavoro con uno sguardo più ampio. E spero che tu voglia accompagnarmi in questo nuovo capitolo della newsletter.
Per oggi ci fermiamo qui, torno nella tua inbox tra due settimane.
Sempre se non ci sono febbri improvvise da gestire, che qui l’inverno è ancora lungo 😷
Cose belle viste in giro
Per oggi ti consiglio solo un romanzo: Cose mai successe, di Giulia Blasi. Veloce, avvincente, ci fa ricordare che gli altri non sono attenti alle cose come noi pensiamo.