Avviso ai naviganti: questa sarà una newsletter a tema “riflessioni sul mondo del lavoro in generale”. In fondo lavoriamo tutti in azienda / con aziende e sono sicura che anche tu ti sei trovato/a in questa situazione, prima o poi. Se vuoi raccontarmi la tua, come sempre rispondimi/commenta questa newsletter ecc. ecc.
È da chiudere entro dicembre
Here we go again: siamo di nuovo in quel periodo dell’anno in cui “bisogna chiudere almeno X, Y, Z (ma anche Ω) entro il 31/12”.
L’ansia delle chiusure è una cosa che si ripresenta puntuale ogni anno, e ogni volta che ci penso mi vengono sempre in mente loro:
L’eCommerce Manager, come ho già raccontato qui, è spesso una figura trasversale che si affaccia su più ambiti, e così fanno le sue scadenze, che si intersecano simpaticamente tra i vari insiemi.
Il marketing
Quando indossa il cappello del marketing manager (direttamente o perché collabora con altri team), l’eCommerce Manager sa che deve “chiudere i progetti a budget”, e quindi tutti a correre per portare a termine quel task che da marzo ti sorride tutte le volte che apri Trello/Asana/Monday & Co.
[Che poi, ci sarà un motivo se il task stava lì da marzo? Ormai si era anche ambientato]
L’agenzia già dopo il Ponte dei Morti ha messo le mani avanti che “finito il Black Friday c’è il ponte dell’Immacolata e comunque poi le ferie a turno devo iniziare a farle fare”, quindi in pratica siamo già a Natale.
[piccolo pensiero solidale a chi lavora nel B2C e in particolare nella moda, probabilmente per lui/lei è già Natale da settembre.]
Il calendario delle chiusure aziendali è ormai noto da mesi ma alla metà di dicembre l’agenzia non ha ancora pronta la mail “auguri + chiusure”, perché “manca la grafica a tema festività”, che poi ogni anno si riduce a uno sfondo rosso, albero con palline e un po’ di dorato in alto a destra. L’eCommerce manager si chiede quanti utenti si accorgerebbero del riutilizzo selvaggio della stessa immagine anno dopo anno, ma forse sarebbe più semplice riuscire ad ottenere i dati di conversione da Google Ads dopo 30 giorni che un utente ha visitato il sito, ormai ci ha rinunciato.
La logistica
Quando si interfaccia con la logistica, invece, deve ricordarsi dei ritardi dei corrieri sotto Natale (l’eCommerce Manager pensa che i corrieri è almeno 10 Natali che tardano, riusciranno prima o poi ad organizzarsi?); dell’inventario, che fermerà la produzione per almeno 2 giorni; della chiusura del magazzino che interromperà la preparazione dei pacchi; e poi deve ricordarsi di comunicare tutto questo attravero il pop-up sul sito, la newsletter, l’aggiornamento di termini e condizioni (reso esteso fino al…), gli auto-reply automatici alle mail di customer care per avvisare che almeno il 25, il 26 e l’1 i clienti non si devono aspettae una risposta
[l’eCommerce Manager si chiede come siamo arrivati a dover avvisare le persone che non si devono aspettare una risposta il giorno di Natale. Ma poi sa che c’è gente che scrive all’assistenza anche il 25 dicembre e un po’ ne è intristito/a].
L’amministrazione
Occasionalmente, l’eCommerce Manager può indossare anche il cappello amministrativo, quando deve gestire la fatturazione nei confronti di partner terzi/rivenditori, oppure controllare gli ordini di acquisto dei fornitori, o ancora essere interpellato dall’amministrazione per fatture non saldate dai clienti (solo per quegli sfortunati eCommerce che offrono i pagamenti dilazionati). Questi temi gli mettono talmente tanta ansia che più di una volta è stato tentato/a di mettersi con il tasto destro sul nome del mittente della mail e cliccare “mark as spam”, e se non l’ha ancora fatto è per una sorta di etica professionale che sopravvive anche al concetto di chiusura IVA trimestrale.
Il commerciale
Ma il vero problema dell’eCommerce Manager si presenta quando indossa il cappello di commerciale. Nella riunione semestrale di giugno ha giurato al direttore generale che il Q4 sarebbe stato il mese di svolta e ora si sveglia ogni mattina chiedendosi se gli utenti compreranno a Natale nonostante gli sconti del Black Friday e l’inflazione e i telegiornali che dicono che nell’ultimo anno si è fortemente ridotto il potere di acquisto. Sa benissimo che più della metà delle vendite del sito vengono ancora dall’Italia e si chiede se ci sia un modo di mettete in cantiere già da ora le attività di lead generation su altri Paesi europei, vorrebbe chiederlo all’agenzia ma “siamo a fine anno, c’è stato il ponte dell’Immacolata e poi le ferie ai miei devo pure fargliele fare”.
Dentro di sé l’eCommerce manager sa che il Black Friday è andato bene a livello di fatturato, il problema vero è la marginalità al netto degli sconti e di un’inflazione del 10%, che uccide il suo business a livello di costi di materie prime e trasporti.
Ha passato le ultime 48h davanti ad un file dal titolo “P&L 2023” cercando di capire come tagliare i costi del packaging, limitare i resi, ridurre i costi di agenzia (può internalizzare qualcosa l’anno prossimo? e quanto risparmierebbe?), abbassare i prezzi di trasporto, ridurre lo scarto di produzione, abbassare i costi fissi dei vari software (ma possibile che il CRM ogni anno mi costi di più?).
Potrà continuare a offrire la spedizione e i resi gratuiti? Ha letto di altri eCommerce che li hanno già tolti e si chiede in che misura questo impatterà sul suo business.
Dovrebbe chiamare il fornitore della logistica per rinegoziare i listini di trasporto, ma lo sente già all’altro capo del telefono snocciolargli i dati sull’aumento del costo del fuel e di come questo lo obblighi ad aumentare i prezzi di un X% a partire da gennaio.
Ma è il 23 dicembre, sono le 18, e il verde di Excel si riflette nelle lenti degli occhiali da vista e si mischia al colore blu dell’antiriflesso. L’eCommerce manager chiude lo schermo del pc: ad alcune cose forse è meglio pensarci con l’anno nuovo, ora è arrivato il momento di staccare e ricaricarsi.
[L’eCommerce Manager va in cucina e si appresta ad aprire il panettone al cioccolato arrivato poco fa insieme alla spesa ordinata online. Mentre scarta la confezione, nel retrocranio del suo cervello si chiede quale sarà il file P&L degli eCommerce panettonari, come faranno a gestire l’invenduto? Avranno altri canali online dove proporre i loro prodotti dopo le feste? Si immagina pallet pieni di panettoni alla riapertura, da far gestire al magazzino…]
How to survive (storie di vita vissuta)
Passiamo brevemente alla parte seria, ovvero come sopravvivere alla frenesia di fine anno. Mi limito a qualche trucco e riflessione che ho personalmente messo in pratica negli anni:
Temo che la situazione di fine anno sia particolarmente critica in Italia, dove siamo abituati ad andare tutti in ferie nello stesso periodo dell’anno. Per carità, non sto dicendo che sia sbagliato andare in vacanza: per me è fondamentale per staccare e ricaricare le pile. Il lato negativo di fare tutti le ferie nello stesso momento è che prima ti viene l’ansia da chiusura (devochiuderetuttoperchédopononcisarànessunoarispondermi), dopo ti viene l’ansia da rientro (oddiorientranotuttioggisaràlamorte). Situazione che tra l’altro si ripresenta pari pari con le chiusure estive. Non ho mai lavorato all’estero, ma ho la percezione che lì le cose siano gestite un po’ diversamente, infatti qui a Bologna ci ritroviamo i turisti tedeschi anche durante la bassa stagione.
Personalmente cerco di capire cosa è veramente obbligatorio chiudere e cosa invece può aspettare fino a gennaio. Faccio una lista in periodo di pace (novembre) da usare come luce guida in periodo di guerra (dicembre). Arriva sulla mia scrivania ma non è nella mia lista? Può aspettare. Non può aspettare perché per qualche ragione ha priorità 1? Ho già un elenco di partenza per capire quale altra attività va lasciata indietro. Come in tutte le cose, la flessibilità aiuta sempre, ma le to-do list sono un alleato prezioso che mi aiutano ad orientarmi nei momenti in cui sembra tutto #urgenteimportante e sta per esplodere l’ufficio.
Legato al punto sopra, ma più dal punto di vista psicologico: a tutti piace andare in ferie con la mente sgombra, ma quand la fàdiga la supera al gòst (proverbio di saggezza popolare, per scoprire come va a finire clicca qui), accetto i miei limiti e penso serenamente che ciò che non sono riuscita a fare lo potrò chiudere l’anno successivo. A fine anno siamo tutti/e stanchi/e, l’importante è avere consapevolezza delle cose concluse e di quelle ancora da chiudere. Non esistono to-do list vuote, esistono però to-do list ordinate, che ti fanno accendere il pc a gennaio con la chiarezza delle nuove attività da intraprendere per far fare il prossimo salto al tuo progetto eCommerce 💪
Cose belle viste in giro
Sul tema della chiusura del budget, e sul perché bisognerebbe mantenersi flessibili, ti consiglio questa divertente newsletter di
Sempre Gianluca Diegoli sull’importanza che le figure digital in azienda abbiano una formazione trasversale, un po’ come il nostro amico eCommerce Manager.
La sede di Linkedin ha 75 diversi tipi di postazioni (e io lavoro sul tavolo della cucina).