L’AI è una risorsa enorme per chi studia e lavora: rende l’apprendimento più accessibile e libera tempo da task ripetitivi, permettendo di concentrarsi su attività a maggior valore. Pensiamo alla possibilità di interrogare gli appunti di un docente tramite un chatbot o di velocizzare analisi complesse con un solo comando.
Capisco il timore che “tolga la fatica”, ma quale fatica? C’è una differenza tra lo sforzo che forma competenze e la perdita di tempo su attività a basso valore. L’AI non deve sostituire il pensiero critico, ma potenziarlo. Il vero rischio non è nell’AI in sé, ma in come scegliamo di usarla.
Ciao Valentino, condivido il fatto che l’AI possa aiutare a risparmiare tempo nelle attività a basso valore. La domanda che mi faccio io è: quando diventano a basso valore? Probabilmente quando le facciamo in modo routinario, con il pilota automatico. Ma per arrivare lì, non abbiamo dovuto fare fatica? Magari molti anni prima, neanche ce lo ricordiamo, ma l’abbiamo fatta.
Riassumiamo gli appunti del docente con l’AI per risparmiare tempo… ma saremmo in grado di fare un riassunto senza l’AI?
Se la risposta è sì, via libera all’intelligenza artificiale.
Se la risposta è no, occhio perché stiamo perdendo varie competenze importanti: comprendere un testo, cogliere i punti salienti e collegarli tra loro usando un nuovo linguaggio.
L’AI è una risorsa enorme per chi studia e lavora: rende l’apprendimento più accessibile e libera tempo da task ripetitivi, permettendo di concentrarsi su attività a maggior valore. Pensiamo alla possibilità di interrogare gli appunti di un docente tramite un chatbot o di velocizzare analisi complesse con un solo comando.
Capisco il timore che “tolga la fatica”, ma quale fatica? C’è una differenza tra lo sforzo che forma competenze e la perdita di tempo su attività a basso valore. L’AI non deve sostituire il pensiero critico, ma potenziarlo. Il vero rischio non è nell’AI in sé, ma in come scegliamo di usarla.
Ciao Valentino, condivido il fatto che l’AI possa aiutare a risparmiare tempo nelle attività a basso valore. La domanda che mi faccio io è: quando diventano a basso valore? Probabilmente quando le facciamo in modo routinario, con il pilota automatico. Ma per arrivare lì, non abbiamo dovuto fare fatica? Magari molti anni prima, neanche ce lo ricordiamo, ma l’abbiamo fatta.
Riassumiamo gli appunti del docente con l’AI per risparmiare tempo… ma saremmo in grado di fare un riassunto senza l’AI?
Se la risposta è sì, via libera all’intelligenza artificiale.
Se la risposta è no, occhio perché stiamo perdendo varie competenze importanti: comprendere un testo, cogliere i punti salienti e collegarli tra loro usando un nuovo linguaggio.